«Pensare l'impensabile»: grande successo per il IV incontro dei Futuristi Italiani. L'evento si è svolto giovedì 14 maggio in diretta streaming su Facebook

Chiesta l'attivazione di un istituto di ricerca che sappia aiutare la Presidenza del Consiglio a cogliere in anticipo rischi e opportunità

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L'APPELLO RIVOLTO AL GOVERNO

 

Centro di previsione strategica: la proposta dei Futuristi Italiani formulata in occasione del IV incontro dedicato al tema “Pensare l’Impensabile”

 


«Non ci sono più alibi per ritardare la costituzione di Centro di previsione strategica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri» ha dichiarato Roberto Poli, cattedra Unesco in Sistemi Anticipanti al Dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento e Presidente dell’Associazione Futuristi Italiani, a conclusione del IV incontro degli associati alla stessa AFI.


«Una richiesta - ha rilanciato Enrico Giovannini, portavoce di ASVIS - che avevo formulato in occasione della Legge di bilancio per il 2019, purtroppo scartata dal governo dell’epoca. L’idea era di costituire un istituto di ricerca a supporto del Presidente del Consiglio che aiutasse ad anticipare rischi e opportunità future, così da orientare le politiche verso orizzonti di medio termine».


«Un obiettivo per l’Italia ormai improcrastinabile - ha precisato Tiziano Treu, Presidente del CNEL -. Gli eventi come la pandemia potrebbero diventare sempre più frequenti e per questa ragione occorre costruire delle strategie politico-istituzionali per il nostro Paese e per l’Europa che tengano conto di questi eventi.
Il CNEL sta svolgendo un'analisi degli effetti del Covid-19 sul piano sanitario, economico, giuridico e sociale in Italia nel breve e medio periodo. Sono stati individuati i settori su cui fare lo stress test e in questi giorni sono stati avviati i gruppi di lavoro su turismo, agricoltura, sanità trasporti e logistica. L’obiettivo è quello di fornire al decisore politico proposte mirate per il futuro. La costruzione delle strategie definirà il quadro complessivo e gli effetti che si possono verificare, cercando di determinare il modo più produttivo per superare i rischi connessi agli eventi imprevisti. Naturalmente per fare tutto ciò occorre sentire le parti sociali che sono, e rimangono, i terminali territoriali privilegiati. Questo è il lavoro che stiamo facendo al CNEL».


Molti sono i Paesi che si sono ormai dotati di una unità di strategic foresight (previsione strategica), spesso ma non esclusivamente legata all’esecutivo (USA, Canada, Giappone, Singapore, Inghilterra, Finlandia, Germania, Olanda, Russia, Corea del Sud, Australia, Slovenia, Spagna, etc). Inoltre, una delle prime decisioni di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, è stata proprio quella di assegnare, nel dicembre del 2019, a uno dei Vice-presidenti della Commissione la responsabilità delle attività di foresight.


«L’Italia, invece, è ancora silente ma in tempi di cambiamenti rapidi, complessi, caratterizzati da ampie incertezze il governo, le regioni, le categorie sociali, aziende e organizzazioni sindacali devono essere pronti - hanno sottolineato Giovannini, Poli e Treu - ad affrontare sorprese ed eventi inaspettati per non trovarsi fra vent’anni impreparati a gestire un’altra emergenza inaspettata come l’emergenza sanitaria di questi mesi. Per poterlo fare, è indispensabile sviluppare capacità anticipanti, istituzionalizzando processi di previsione strategica in modo da inserirli nei propri processi decisionali. Sviluppare politiche “a prova di futuro” richiede di capire anticipatamente i cambiamenti, sviluppando politiche coerenti e integrate che riescano a superare le tradizionali differenze fra assessorati e dipartimenti, fra territori, fra legittimi ma inevitabilmente parziali interessi specifici».


«Le politiche che assumono la continuazione degli attuali trend né includono, nelle proprie strategie, i cambiamenti in formazione possono risultare inadeguate, poco efficaci o persino controproducenti mentre la previsione strategica - hanno concluso Poli, Giovannini e Treu - analizza e prende in esame una varietà di futuri possibili che le azioni politiche devono includere per riuscire a gestire i cambiamenti in arrivo».